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2015年 03月 03日
Quando avverrà tutto questo? Il prototipo non ha ancora superato la barriera del laboratorio, e farà la sua prima comparsa su un sistema in commercio su Moonshot, la linea di server software-defined di Hp, presumibilmente nel 2016 (così si coglie dalle slide proiettate al Discover). Nei prossimi anni, secondo le intenzioni di Hp, l’architettura potrà prendere piede in server, computer e data center. “Non dev’essere un Big Bang”, ha spiegato il direttore degli Hp Labs, rimarcando le aspettative di rivoluzione lenta, ma sostanziale, che l'azienda ripone in The Machine. Nel frattempo, Hp si è impegnata anche a sviluppare un nuovo sistema operativo che servirà a far funzionare questa architettura e sarà basato su OpenStack.I fuochi d’artificio, nella prima giornata dell’HP Discover di Las Vegas, sono tutti per lui: Apollo. Questo il nome del nuovo supercomputer, declinato in due modelli (HP Apollo 8000 System, raffreddato ad acqua, e Apollo 6000 System, raffreddato ad aria), con cui Hewlett-Packard intende rimarcare il primato mondiale nel settore dell’high performance computing. E con cui, allo stesso tempo, vuol portare le possibilità di calcolo di questi sistemi “ad aziende di qualsiasi dimensione”.
I prezzi non sono stati resi noti, mentre il concetto più volte rimarcato dai manager sul palco di Las Vegas è il salto in avanti in termini di performace: fino a quattro volte rispetto a sistemi analoghi, a fronte di un minor impiego di spazio e di energia. Apollo 6000 è in grado di usare fino 160 server per rack, mentre il modello 8000 si distingue per l’utilizzo di un sistema di raffreddamento ad acqua di cui HP detiene il brevetto.
La notizia investe direttamente solo una porzione di aziende per cui il supercalcolo è una necessità di business (o di ricerca), ma è significativa dal punto di vista della strategia di Hp: rimarcare, in ottica di continuità e progresso, la propria leadership nel mercato dell’High performance computing. E non è un caso che a questo annuncio sia stata riservata particolare enfasi (con tanto di effetti speciali, sul palco della sala stampa, a evocare il “lancio” di una missione spaziale – da cui il nome Apollo).
“La domanda di applicazioni di High performance computing in diversi settori d’industria sta crescendo rapidamente”, ha dichiarato Antonio Neri, senior vice president e general manager della divisione Servers and Networking, “e gli attuali data center sono male equipaggiati per gestire gli spazi, la capacità di calcolo e le infrastrutture necessarie per eseguire processi di questo livello. Solamente HP possiede la proprietà intellettuale, l’offerta, i servizi e il supporto necessari a trasformare oggi il mercato del supercomputing, per accelerare il ritmo dell’innovazione di domani”.
Il profilo hardware del tablet prevede un display da 12,5 pollici con risoluzione Full HD, processori Intel Core Haswell i3 o i5, modem Qualcomm Gobi 4G Lte e due webcam ad alta definizione. Si può scegliere di abbinare la tavoletta a due diversi tipi di tastiera: una dotata di batteria interna, ingressi Vga, RJ-45, DisplayPort e due porte Usb 3.0, che Hp chiama “Power Keyboard”; oppure una soft keyboard retroilluminata, più leggera e priva di batteria, che include comunque una porta Usb 3.0 e un’uscita audio. Hp ha fatto sapere che il suo Pro x2 612 sarà disponibile in Italia con un prezzo di partenza di 899 euro, Iva inclusa, con Power Keyboard già in dotazione, mentre in un secondo momento sarà possibile acquistarlo in abbinamento alla base/tastiera soft.
Per i nuovi lanci della serie Elite 700 Hp promette, invece, le medesime caratteristiche di affidabilità, durata e prestazioni degli altri prodotti a marchio Elite. Cinque i modelli proposti e attesi dal mese di settembre in poi, di cui tre configurati con componenti Intel e due con componenti Amd. Nella prima categoria rientrano i portatili EliteBook 720 (descritto come un computer dal design sottile e leggero, con batteria eccezionalmente duratura e un display che permette di scegliere fra l’opzione HD, HD Premium e HD Premium touch), EliteBook 740 (un Ultrabook con schermo HD, HD+, HD+ touch o FHD) ed EliteBook 750 (Ultrabook da 15 pollici, con schermo HD, FHD o FHD touch ed elevate prestazioni di sistema).
Gli Elite 700 con a bordo processori Amd sono, invece, l’EliteOne 700 All-in-One (AiO), dotato di schermo Ips Full HD da 23 pollici e capace di supportare fino a tre display esterni, e l’EliteDesk 700, disponibile in tre diverse configurazioni e form factor (Desktop Mini, Microtower e Small Form Factor). Tutti i prezzi saranno comunicati al momento del lancio.Il piano di ristrutturazione di HP si spingerà ben oltre il 2014. Business Insider infatti ha messo mano alla documentazione depositata alla SEC lunedì, da cui si apprende che la nuova ondata di tagli dei posti di lavoro raggiungerà effettivamente 45-50mila persone – come avevamo già anticipato – con 11-16mila dipendenti che perderanno il lavoro nei prossimi mesi.
Entro fine 2014 si arriverà a un taglio complessivo di 41mila persone, i rimanenti tagli avverranno nell'anno fiscale 2015. Ricordiamo che al mese di aprile HP aveva lasciato a casa 31.400 dipendenti. Una ristrutturazione pesantissima che, come abbiamo segnalato in passato, coinvolge anche molte persone in Europa.L’altra novità, HP RP5 5810, rispetto al modello precedente migliora la flessibilità e introduce una serie di funzioni aggiuntive, utili sia per le operazioni di back office di piccoli punti vendita sia per esercizi commerciali più articolati e complessi.
Per quanto riguarda la flessibilità, il Pos può essere personalizzato con diverse opzioni di connettività, interfacce e periferiche abbinate; le funzioni integrate riguardano la gestione e la sicurezza dei dati dei clienti. Le possibili configurazioni prevedono una varietà di sistemi operativi, processori Intel Core di quarta generazione, fino a 32 GB di Ram e varie opzioni di memorizzazione interna.Fra chi ha scelto di adottare questo nuovo modello, dopo aver sfruttato il precedente RP5 e altre soluzioni retail di HP, c’è StatOil, azienda norvegese operante nel settore petrolifero e del gas con sedi in oltre 30 Paesi. HP RP5 è già disponibile in Italia, mentre RP2 sarà, probabilmente, in commercio a partire da luglio.HP sbarca begli Stati Uniti con un tablet Androdi a basso costo. Parliamo del modello 7 Plus con schermo da 7 pollici a 1024 x 600 pixel, che è proposto a un prezzo di 99 dollari. Le soluzioni economiche non mancano certo in circolazione, ma in questo caso parliamo di un prodotto di marca con SoC quad-core a 1 GHz, e in particolare dell'A31 di Allwinner Technology basato su architettura ARM Cortex A7.Aggiungiamo che lo spazio di archiviazione è di 8 GB espandibile mediante schede microSD, mentre la memoria RAM è di 1 GB. La dotazione comprende Android 4.2.2 Jelly Bean, Wi-Fi b/g/n e una batteria che dovrebbe garantire un'autonomia di circa 5 ore.
Certo, dalle caratteristiche generali si intuisce che non stiamo parlando di un prodotto di pregio, ma di una soluzione di fascia bassa realizzata con componenti economici. Del resto però visto il prezzo non si può pretendere si più per quella cifra.HP ha chiuso il secondo trimestre 2014 con un fatturato di 27,3 miliardi di dollari, in calo dell'1% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Al contrario di quanto si fa solitamente, l'azienda ha snocciolato i risultati prima della chiusura delle Borse, con un effetto pessimo: nelle contrattazioni il titolo ha perso quasi il 2%, dato che gli analisti si aspettavano ricavi sostanzialmente piatti di 27,41 miliardi di dollari.Ma vediamo i risultati per area, per capire meglio l'andamento aziendale. Il fatturato della divisione Personal Systems è cresciuto del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un margine operativo del 3,5%. Le entrate della divisione business sono aumentate del 12%, mentre quelle del comparto consumer sono calate del 2%. Nel complesso le unità vendute sono aumentate del 10%, con i desktop in crescita del 6% e i notebook idem.
Il fatturato della divisione Printer è sceso del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo è stato del 19,5%. Anche il fatturato dell'Enterprise Group è sceso, fermandosi a -2% rispetto all'anno precedente, con un margine operativo del 14,4%. Male anche il fatturato degli Enterprise Services, diminuito del 7% anno su anno con un margine operativo del 2,5%. Piatto invece l'andamento dei Software, che chiude con un margine operativo del 19,2%.
Non solo, come riporta l'agenzia Reuters, alla luce dei risultati in negativo l'azienda di Palo Alto potrebbe promuovere una ristrutturazione coinvolgendo fino a 16mila impiegati, che si aggiungerebbero ai 34mila già pianificati, per un totale di 45-50mila posti di lavoro in meno, su un totale di 250mila stimati tre anni fa.Un linguaggio gestuale, valido internazionalmente, noto alle generazioni più giovani ma ormai anche agli utenti senior: è quello che, tradotto in parole, suonerebbe come “swipe”, “scroll up”, “scroll down”, “zoom in”, “zoom out”. Uno studio condotto da HP collaborazione con ResearchNow lo scorso dicembre ha intervistato circa 6mila cittadini europei, residenti in Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Russia, evidenziando come i comandi più comuni dell’interazione touchscreen siano sempre più diffusi e conosciuti.
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by traumvondir
| 2015-03-03 12:16
2015年 03月 03日
La nuova tecnologia Nfc “touch-to- authenticate” è supportata anche dalle ultime due serie di LaserJet Enterprise appena presentati. Mfp M680 identifica una gamma di multifunzione a colori che può produrre fino a 45 pagine al minuto, oltre a poter gestire copie, scansioni e fax direttamente dal pannello di controllo touch a colori da 8 pollici. Tutta la serie include il firmware HP FutureSmart 3.0, Open Extensibility Platform, Universal Print Driver e Web Jetadmin. All’interno di questa gamma, il modello Mfp M680z è particolarmente indicato alle aziende che devono gestire elevati flussi di documenti, essendo dotato di vassoio carta in uscita da 900 fogli, raccoglitore con cucitrice a tre scomparti binari e tastiera integrata; inoltre, la M680 in versione Flow offre un vasto set di funzionalità, tra cui scansione fronte e retro in una sola passata , accesso al cloud, tecnologia HP EveryPage e opzioni evolute per invio e condivisione. L’altra delle due nuove sserie, Hp Color LaserJet Enterprise M651, propone invece monofunzione con pannello di controllo touch da 4,3 pollici, particolarmente votate alla stampa mobile da smartphone e tablet, grazie alla presenza delle tecnologie wireless direct, Hp ePrint e Hp AirPrint; non manca un’interfaccia Usb, che permette di gestire dati e file direttamente sul dispositivo. Anche in questo caso la velocità massima è di 45 pagine al minuto, mentre le opzioni di gestione carta arrivano a 3.100 pagine. Altra caratteristica è la presenza di una tecnologia antirumore integrata su queste LaserJet, che le rende particolarmente discrete.HP ha annunciato la disponibilità del desktop All-in-One EliteOne 800 G1 progettato per le piccole e medie imprese che sono alla ricerca di una soluzione durevole e dal prezzo accessibile. Questo computer da tavolo infatti sarà disponibile in Italia da aprile con un prezzo a partire da 999 euro più IVA. La dotazione comprende uno schermo da 21,5 pollici (54,6 centimetri) con dietro tutto il sistema. Si può tenere appoggiato sulla scrivania oppure agganciare al muro grazie alla predisposizione VESA. Si può anche ruotare, e i sensori appositi che permettono di visualizzare le informazioni sempre in maniera corretta anche ruotando il display da orizzontale a verticale. Al centro del sistema ci sono i processori Intel Core di quarta generazione, dischi allo stato solido o dischi ibridi per mediare fra prestazioni e velocità, altoparlanti DTS Studio Sound e una webcam Full HD. Per rassicurare circa la sua affidabilità l'EliteOne 800 viene sottoposto a 115 mila ore di prove di performance durante il test HP Total Test Process. Il sistema è inoltre venduto con preinstallato HP Client Security e può disporre delle tecnologie Intel vPro, HP Client Security e HP BIOS.HP sta facendo gli ultimi ritocchi alla futura offerta di stampanti 3D, che saranno annunciate a giugno. Il numero uno Meg Whitman ha spiegato nel corso di una riunione con gli azionisti che "c'è molto interesse intorno alla stampa 3D, ma i sistemi attualmente disponibili hanno due grandi problemi da affrontare"."Il primo è che sono mortalmente lente", tanto che vederle lavorare "è come guardare il ghiaccio che si scioglie". Il secondo difetto secondo Whitman è che la qualità non è buona come dovrebbe essere. In particolare "la superficie del substrato non è perfetta" ha detto. Alla luce di queste premesse Whitman ha annunciato con orgoglio che HP "ha risolto entrambi i problemi e a giugno terrà un grande annuncio tecnologico". I nuovi prodotti saranno indirizzati al mercato business in primo luogo, dove si stima che ci sia una forte domanda di sistemi che possono essere utilizzati per stampare prototipi e prodotti finiti.Per quanto riguarda i consumatori, HP rimanda la loro prima esperienza con la stampa 3D presso un fornitore di servizi, l'equivalente di un negozio FedEx, a cui potranno inviare i lavori di stampa per la realizzazione. Restano aperte molte domande sui piani di HP nell'ambito della stampa 3D, ma bisognerà attendere giugno per capire fino in fondo qual è la direzione che l'azienda ha deciso di intraprendere, che dipende molto dal numero e dal tipo di prodotti che saranno oggetto di annuncio.Nel corso dell'incontro Whitman ha risposto anche a domande relative al possibile ritorno di HP nel mercato smartphone, dopo l'annuncio del suo primo "phablet" in India. "Quello che non vogliamo fare è lanciare un'iniziativa smartphone che ci faccia perdere un miliardo di dollari. Abbiamo fatto molti progressi e trovare il modo per conquistare il settore della mobility in un modo che è giusto per HP".Dimensioni e prezzi contenuti, a fronte di velocità e funzionalità in grado di semplificare e gestire al meglio le attività di stampa delle aziende medie e piccole. È questo l’identikit delle nuove stampanti multifunzione di HP, la Officejet Pro 8610 e-All-in-One e la Officejet Pro 8620 e-All-in-One, modelli a getto d’inchiostro dichiaratamente rivolti agli ambienti di ufficio medi e piccoli, in arrivo sul mercato nel mese di aprile rispettivamente al costo di 199 euro e di 279 euro, Iva inclusa.Con questo doppio lancio HP conferma di credere nella tecnologia a getto d’inchiostro, a suo dire ideale per i piccoli contesti, e sottolinea come le due nuove Officejet offrano stampa a colori di elevata qualità a un costo per pagina fino al 50% più basso rispetto a una macchina laser. D’altra parte uno studio di InfoTrends dello scorso anno prevede che entro il 2016 le inkjet arriveranno a rappresentare il 56% del totale dei dispositivi di stampa utilizzati dalle aziende statunitensi. “I titolari di piccole aziende sono sempre in cerca di soluzioni per ridurre i costi operativi e incrementare la produttività”, ha commentato Stephen Nigro, senior vice president, Inkjet and Printing Solutions and Graphics Solutions Business, della divisione Printing and personal systems di HP. “Queste nuove stampanti a getto d’inchiostro offrono ai clienti l’alta qualità di stampa che desiderano, e insieme aiutano a ridurre i costi e migliorare l’efficienza grazie a un’evoluta tecnologia di stampa mobile”. Le nuove stampanti della serie HP Officejet Pro 8600 sono conformi agli standard globali Mopria per la stampa wireless da smartphone, tablet e altri dispositivi portatili. Entrambi i nuovi modelli supportano anche le soluzioni di mobile printing già disponibili sulla maggior parte degli smartphone e tablet, come HP ePrint, wireless direct e altre; per migliorare ulteriormente la produttività, poi, possono essere gestite tramite Web Jetadmin 3,4. ntrambi, inoltre, accanto alla stampa svolgono funzioni di copia, scanner e fax. “Se le organizzazioni si trovano spesso davanti alla scelta obbligata tra sicurezza o velocità, sia la protezione che le performance sono ugualmente critiche per proteggere gli ambienti di rete odierni ad alte prestazioni”, afferma Gabi Reish, vice president of product management di Check Point Software Technologies. “La blade Sgm 260 sui nostri sistemi high-end 61000 offre la potenza, la scalabilità e le performance necessarie per proteggere i data center del futuro”.Qualcomm ha annunciato di avere acquisito da HP il portafoglio brevetti di Palm, che comprende circa 1.400 brevetti registrati o in attesa di registrazione negli Stati Uniti e altri mille in altri Paesi. Ovviamente riguardano le tecnologie Mobili di Palm, di cui HP entrò in possesso con l'acquisizione dell'azienda ad aprile 2010.Non sono stati resi noti i termini finanziari dell'accordo, quindi non è dato capire quanto degli 1,2 miliardi spesi da HP per l'acquisizione di Palm siano stati recuperati. Quel che è certo è che con la vendita di webOS a LG e quella dei brevetti di oggi si chiude definitivamente il capitolo Palm per HP, che verrà ricordato come uno dei maggiori flop dell'azienda statunitense. L'investimento non fu mai sfruttato, dopo mesi di ricerca e l'annuncio di un tablet fallimentare la divisione fu chiusa, le licenze rese open a poi vendute: insomma, un pasticcio. Qualcomm dal canto suo "rafforza ulteriormente la forza e la diversità del suo portafoglio brevetti e permetterà di offrire ancora più valore ai licenziatari attuali e futuri" si legge nella nota ufficiale.Diversi i destinatari ideali dei nuovi apparati di Network Attached Storage appena presentati da LenovoEmc: un modello desktop con quattro alloggiamenti, progettato per le piccole e medie imprese e per i gruppi di lavoro con un numero massimo di 75 utenti, LenovoEmc px-400d; e uno storage array di rete server class a quattro alloggiamenti, LenovoEmc px4-400r, pensato per le aziende e le realtà distribuite.Già disponibile a livello mondiale, il px4-400r ha una struttura rackmount 1U con quattro alloggiamenti, adatta a occupare armadi di cablaggio o sale server, e combina funzioni di protezione avanzata dei dati e condivisione dei contenuti remota, utilizzando il sistema operativo LenovoEmc LifeLine. Disponibile nelle configurazioni senza disco o con capacità fino a 16 TB con modelli Server Class o Pro Series che utilizzano HDD standard (da 1 TB, 2 TB, 3 TB e 4 TB) oppure HDD standard economici; i prezzi partono da 1.323 euro per il modello senza disco.
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by traumvondir
| 2015-03-03 12:05
2015年 02月 25日
Secondo Panasonic, che nonostante la presenza della funzionalità telefonica preferisce chiamare questi dispositivi "tablet", i due prodotti sono in grado di resistere a cadute sul cemento da un'altezza di tre metri, a temperature estreme (da -20 a 60 gradi) e ovviamente a polvere e acqua (possono essere immersi fino a una profondità di un metro e mezzo per trenta minuti). Il che li rende ideali per l'impiego in settori come i trasporti, la logistica, i servizi di pronto intervento o l'aviazione.Il cuore dei due smartphone è un processore Qualcomm Quad Core Snapdragon, mentre lo schermo Hd (1.270 per 820 punti) rinforzato multi-touch capacitivo a dieci dita è leggibile alla luce del sole e anti-riflesso, oltre a essere in grado di funzionare anche con i guanti. Per permettere l’utilizzo "single touch" anche in caso di pioggia battente è dotato di funzionalità di rilevamento della pioggia. La batteria da ben 6.200 milliampère garantisce 14 ore di utilizzo continuo e può essere ricaricata al 50 per cento in circa un'ora, mentre la funzionalità "hot swap" consente di sostituire la batteria scarica senza spegnere il dispositivo. La durata in stand-by è di circa mille ore, in conversazione di circa 23.
I due dispositivi sono dotati di fotocamera posteriore da otto megapixel con flash Led e fotocamera frontale da 1,3 megapixel. A richiesta sono disponibili configurazioni con lettore di codice a barre. Lte, Wi-Fi 802.11ac, Nfc, Gps e Bluetooth fanno parte delle dotazioni standard, così come una porta microUsb. Per garantire una conversazione ottimale, i dispositivi sono dotati di tre microfoni con sistema di cancellazione del rumore e di due speaker frontali che raggiungono un volume massimo di ben 100 dB, garantendo un audio ottimo anche in luoghi particolarmente rumorosi.
La memoria da 32 gigabyte è espandibile tramite schede microSd. Il Panasonic Toughpad FZ-X1 (Android) è disponibile a partire da 1.385 euro Iva esclusa, mentre il Panasonic Toughpad FZ-E1 (Windows Embedded 8.1 Handheld) sarà disponibile a partire da novembre a 1.428 euro, sempre Iva esclusa.
La rivoluzione dei server, secondo Hp, è iniziata. Con la presentazione dei ProLiant battezzati Gen9 l’attenzione della società si è spostata dall’aspetto puramente tecnologico a una visione più olistica, che passa dall’efficienza complessiva dei sistemi in termini di potenza, velocità, semplicità e sicurezza. La parola d’ordine con cui HP definisce il tutto è “compute”, il concetto per cui bisogna partire dall’infrastruttura e non dal server per accompagnare efficacemente la tendenza verso gli ambienti definiti dal software e pronti per il cloud. L’obiettivo da perseguire, realizzabile tramite HP OneView, è quello di gestire insieme server, storage, networking e servizi riducendo al complessità.
I nuovi prodotti Gen9 della famiglia ProLiant comprendono un modello Tower, quattro sistemi rack, un server blade e due sistemi Apollo. Le tecnologie di punta adottate da HP per la nuova gamma vedono memorie Ddr4, tecnologie di caching e schede di rete a venti gigabit per secondo. Complessivamente, secondo Hp, le prestazioni aumentano fino al 40 per cento rispetto alla precedente generazione di prodotti. La filosofia che ha guidato il colosso statunitense nella realizzazione dei ProLiant Gen9 è quella di avere la giusta capacità di calcolo per ogni carico di lavoro, al costo “giusto” e in qualsiasi momento.
Lo sforzo di Hp nella progettazione dei ProLiant Gen9 ha quindi richiesto un cambio di mentalità notevole. “Cloud, sicurezza, mobilità e Big Data sono i quattro pilastri su cui si basa l’approccio di Hp,” spiega Iain Stephen, vice president & general manager, HP Servers Emea. “La mobilità in particolare è importante, perché i dispositivi utilizzati dagli utenti guidano le scelte tecnologiche che vanno fatte a monte. E le esigenze continuano a crescere. Entro il 2020 parliamo di trenta miliardi di dispositivi, 40 trilioni di gigabyte e dieci milioni di app mobili rivolte a un potenziale di otto miliardi di persone.”
Legare indissolubilmente il computer al sistema operativo scelto da produttore infatti "risponderebbe nella sostanza, ad una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest'ultimo nella grande distribuzione dell'hardware". Il sig. Pieraccioli dovrà quindi restituire la licenza, a fronte di un rimborso pari a 140 euro.HP ha annunciato l'intenzione di acquisire Eucalyptus Software, una startup specializzata nella produzione di software open source per la creazione di cloud privati e ibridi. L'acquisizione non è ancora stata comunicata formalmente ma trova conferma in diversi fonti. Per quanto riguarda la spesa che HP dovrà sostenere non sono ancora trapelate cifre, ma voci vicine all'azienda riferiscono di una somma inferiore a 100 milioni di dollari.
Schneider Electric e HP uniscono le forze per risolvere un problema che affligge i responsabili del buon funzionamento dei data center: spesso le piattaforme di Dcmi (Data Center Infrastructure Management) e quelle per la di gestione dei servizi It (Itsm) operano in modo isolato, richiedendo di appoggiarsi a team di lavoro diversi e aumentando la possibilità di conflitti di risorse che possono essere lunghi e costosi. I due vendor mirano a superare questo ostacolo integrando le funzionalità dei rispettivi software gestionali, dedicati all’It e alle facility dei centri dati.
Adesso la soluzione Dcim di Schneider Electric, StruxureWare for Data Center, è in grado di interagire e comunicare in profondità con Universal Configuration Management Database (Ucmdb) di HP, e questo permette ai responsabili dei centri dati una gestione più semplice e coerente delle risorse, l'It da un lato e le facility dall’altro.
“Oggi i responsabili dei data center si trovano a dover gestire l’It e le facility con una serie di strumenti ‘a silos’, che non comunicano fra loro e che ostacolano il percorso verso la semplificazione delle operazioni, l’efficienza e la riduzione dei costi”, ha commentato Soeren Jensen, vice presidente della divisione Enterprise management e software di Schneider Electric. “Con questa collaborazione con HP vogliamo offrire un approccio olistico alla gestione degli asset e dei processi di business oltre che dei carichi di lavoro It, colmando il divario fra It e facilitiy, e dare ai fornitori di servizi It la visibilità sui dati e la comprensione di cui hanno bisogno per gestire la propria infrastruttura a un livello ottimale”.
Avaya e HP annunciano un accordo pluriennale con il quale offriranno comunicazioni unificate, basate su cloud e tecnologia per contact center, e soluzioni di gestione dedicati alle imprese.Nel mix di competenze HP metterà in campo l'esperienza nella fornitura di servizi, Avaya invece punterà sul suo portfolio, con l'obiettivo di ottenere una delle soluzioni più avanzate del settore che includerà applicazioni mobili, software, e networking per le Comunicazioni Unificate e la gestione della Customer Experience.HP ES rivenderà "as-a-Service" le soluzioni e Avaya avrà a disposizione un pubblico ancora più ampio. Avaya inoltre metterà a disposizione i suoi prodotti di comunicazione e collaborazione di punta sul mercato, per aiutare HP a migliorare l'efficienza e le prestazioni delle sue operazioni di contact center.
Come parte dell'accordo HP includerà un trasferimento limitato di dipendenti e collaboratori di Avaya nella propria divisione. L'esperienza complessiva del cliente invece rimarrà di competenza di Avaya mentre HP amplificherà l'impiego di APCS estendendo i servizi a più clienti e in più mercati."Le aziende sono sempre più alla ricerca di modelli alternativi per la distribuzione e la gestione di tecnologie all'avanguardia per comunicazione e collaborazione. L'accordo con HP è la strada giusta al momento giusto per affrontare velocemente quella che è già una delle aree a maggior tasso di crescita del nostro business. Attraverso il nostro rapporto a lungo termine, condividiamo già molti clienti. Ci aspettiamo che crescano in modo significativo con questo nuovo modello, sostenendo l’ambiente di collaborazione a livello mondiale" ha commentato Pierre-Paul Allard, SVP Worldwide Sales and President Global Field Operations di Avaya, che conclude: "questo accordo rafforza l'impegno di HP nel mercato della mobilità e del lavoro e contribuirà a far crescere la presenza di HP nel settore end-user. Stiamo inoltre investendo nelle competenze di Avaya per migliorare la nostra infrastruttura di contact center e per implementare in modo significativo i servizi di business process e la gestione del customer engagement. La partnership con Avaya sostiene la più ampia visione di HP che punta a un New Style dell'IT".
La Consumer Product Safety Commission statunitense ha comunicato che HP sta ritirando circa 6 milioni di cavi di alimentazione in seguito a segnalazioni di fusione o carbonizzazione. Di questi circa 5,6 milioni sono stati ritirati negli Stati Uniti, che si aggiungono ai 446.700 in Canada.I cavi di alimentazione incriminati (CA LS-15) sono stati prodotti in Cina e distribuiti in abbinamento ai notebook Compaq HP, mini notebook e accessori per docking station."I clienti dovrebbero interrompere immediatamente l'utilizzo dei cavi, scollegarli dai propri dispositivi e contattare Hewlett-Packard per ordinare una sostituzione gratuita", indica la nota.
Gli accessori difettosi sono stati venduti in negozi di elettronica e rivenditori on-line da settembre 2010 a giugno 2012. Anche HP Italia è stata allertata e il programma di sostituzione gratuita quindi riguarda anche gli utenti italiani: controllate sul sito di supporto ufficiale se il vostro cavo è a rischio e in caso affermativo seguite la procedura per la richiesta di sostituzione.HP ha registrato un leggero incremento del fatturato nel secondo trimestre grazie alla vendita di Pc. Il fatturato è cresciuto dell'1% attestandosi a 27,6 miliardi di dollari nel trimestre che si è concluso il 31 luglio. È stata la prima volta in 3 anni che il fatturato dell'azienda ha registrato una crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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by traumvondir
| 2015-02-25 11:24
2015年 02月 25日
La semplificazione ed evoluzione del data center è uno dei temi tecnologici più caldi, che tocca da vicino i fornitori di hardware, di soluzioni di networking e di cloud. Da un nuovo accordo fra Dell, Emerson, HP e Intel è nato RedFish, una specifica per il system management che mira a migliorare la scalabilità, a espandere l’accesso e l’analisi dei dati, nonché la gestione remota.Tale specifica, attualmente in fase di sviluppo, agirà dunque sui tre fronti della sicurezza, della scalabilità e delle funzionalità dei centri dati, e sarà adattabile a una moltitudine di utenti finale e applicazioni, dagli operatori di data center alle console gestionali usate dalle aziende. In parole ancor più semplici, RedFish sarà progettato per migliorare la scalabilità, potenziare l’accesso e l’analisi dei dati, abbattere i costi e abilitare funzioni di gestione remota, salvaguardando allo stesso tempo tutti i requisiti di sicurezza. A detta dei quattro colossi It coinvolti nel progetto, il “pesciolino rosso” è uno dei più completi standard industriali mai creati dal lancio della Intelligent Platform Management Interface, nel lontano 1998. “Benché sia la più prolifica fra le specifiche di gestione dei server”, si legge sul sito dedicato a RedFish, “la Ipmi è stata introdotta più di dieci anni fa, in un’era in cui i server erano amministrati da controller a 8-bit”, e oggi non può più tenere testa ad ambienti complessi. RedFish si propone dunque come “un’evoluzione dell’Ipmi in grado di superare i suoi limiti in modi nuovi e semplici”.Tra i principi fondanti di RedFish c’è l’interoperabilità fra le piattaforme server, il che significa che gli amministratori di data center potranno parlare un unico linguaggio a prescindere dalle singole tecnologie usate, e dunque potranno essere più produttivi. Dal punto di vista dell’affermazione sul mercato, l’iter prevede diversi passaggi. Dell, Emerson, HP e Intel stanno attualmente collaborando con diversi organismi e associazioni che si occupano di standard industriali, con l’obiettivo di accelerare il processo di sviluppo di RedFish. Una volta terminata questa fase, la specifica verrà trasmessa alla Distributed Management Task Force per l’approvazione, e solo dopo verrà resa disponibile.Dalla scrivania, da casa o mentre si è in viaggio, per tutte le esigenze di elevata potenza di calcolo e di elaborazione grafica da oggi sono a disposizione le nuove workstation Hp della linea Z. Una gamma presentata dall’azienda statunitense come “la più potente ed espandibile” della sua offerta, e che si presta ad ambiti di impiego che vanno dalla creazione video, al design grafico, alla progettazione Cad, alla fotografia all’industria manifatturiera, alla finanza e ad altri settori industriali. Due i form factor proposti, ovvero le versioni desktop HP Z840, Z640 e Z440, equipaggiate con processori Intel Xeon, e i portatili ZBook 15 G2 e 17 G2, con processori Intel Core i5 e i7 di ultima generazione e con schede grafiche professionali Nvidia Quadro e Amd FirePro. Diverse le caratteristiche comuni a tutti questi modelli, a cominciare dalla loro espandibilità, cioè dalla possibilità di aggiungere memoria e potenza di calcolo in base alle proprie esigenze. Lo chassis, fra l’altro, è facilmente smontabile e non contiene cavi a vista. I sistemi desktop si caratterizzano per la presenza di memorie Ddr4 e di un Bios di sistema riprogettato per consentire prestazioni più eleate e maggiore sicurezza. Dispongono, inoltre, di interfaccia Thunderbolt per la trasmissione rapida dei dati e tecnologie proprietarie HP Z Turbo Drive (per eliminare i colli di bottiglia nella memorizzazione dei dati), HP Performance Advisor (per il monitoraggio di sistema) e HP Remote Graphics Software (per la collaborazione remota in applicazioni ad alto contenuto grafico). Il sistema operativo a bordo è Windows 7 o 8.1, ma è anche possibile installarvi distribuzioni di Linux, fra cui Ubuntu. Altro dettaglio da evidenziare è la presenza di una porta per la ricarica di dispositivi mobili. HP Z840 è una workstation a doppio processore che può essere configurata sfruttando dieci alloggiamenti di espansione e 16 slot di memoria, e che può arrivare a 36 core di calcolo e 2 TB di memoria. Subito al di sotto, nella scala di prezzo e performance, si colloca HP Z640, sistema che può anch’esso arrivare a 36 core e che si distingue per un ingombro più ridotto e per la particolare silenziosità; rispetto al modello predecessore Z620nil numero di core è stato incrementato del 50%, la memoria del 30%. La terza opzione è HP Z440, che mantiene il formato mini-tower, con chassis accessibile senza utensili, del modello prevedente (Z420) raddoppiando però la disponibilità di memoria. Anche per i nuovi portatili ZBook HP ha progettato uno chassis facilmente smontabile (aprendo uno sportello si possono rimuovere e inserire dischi rigidi) e ha incluso l’opzione del Thunderbolt 2 e della tecnologia Z Turbo Drive per sveltire i trasferimenti e il salvataggio dei dati. HP ZBook 15 G2 e 17 GS, seconde generazioni degli analoghi modelli da 15 e da 17 pollici, possono entrambi arrivare a 32 GB di memoria Ddr3 e a 2,2 TB di storage. Come opzione, la workstation più grande può utilizzare un display HP DreamColor ad alta definizione, particolarmente utile per chi lavora con l’immagine poiché garantisce una visualizzazione del colore costante in tutto il flusso di attività. Le workstation HP Z440, Z640 e Z840 saranno disponibili in Italia dalla metà di novembre, mentre i portatili ZBook 15 G2 e ZBook 17 G2 arriveranno alla fine di ottobre.Per le necessità di stampa quotidiane dei piccoli o medi uffici, in cui si richiedano velocità e qualità ma anche attenzione ai costi, HP ha progettato due modelli che vanno ad ampliare la sua gamma di periferiche a getto d’inchiostro: Officejet Pro 6830 e-All-in-One e Officejet Pro 6230 ePrinter. Come suggerito dal nome, si tratta in un caso di un dispositivo multifunzione e nell’altro di una stampante, ma la filosofia di fondo è in entrambi i casi quella di offrire un prodotto dalle dimensioni compatte e dai costi contenuti. Per costi si intende sia il prezzo di vendita della periferica, sia il calcolo dei consumi legato alla longevità degli inchiostri e al dispendio energetico. HP assicura che, in base a test eseguiti internamente, queste Officejet Pro producono risultati di qualità comparabile a quella di stampanti laser della stessa categoria (con prezzi inferiori ai 400 dollari), ma con un costo per pagina che a seconda delle impostazioni di output e della carta utilizzata può essere fino al 50% più basso.Tra gli elementi che contribuiscono a questo risultato rientrano l’opzione fronte/retro automatico e la certificazione Energy Star per la Officejet Pro 6830 e-All-in-One, la quale utilizza il 50% di energia in meno rispetto alle stampanti laser a colori. Questo modello (159 euro, Iva inclusa) svolge anche funzioni di copia, scansione e invio/ricezione di fax, è dotata di interfacce Usb, Ethernet e WiFi e può gestire un volume di lavoro che va (questi i parametri raccomandati) dai 200 agli 800 documenti stampati mensilmente. La risoluzione arriva a 600x1200 dpi sia in modalità a colori, sia in nero, mentre la velocità arriva rispettivamente a 18 e a 10 pagine per minuto per il risultato a risoluzione massima, oppure a 29 e 24 ppm con l’opzione “bozza”.La Officejet Pro 6230 ePrinter (79 euro) presenta analoghe caratteristiche di velocità, qualità di stampa e carico di lavoro gestibile mensilmente, a fronte di dimensioni più compatte e dell’assenza delle funzioni di fax, scanner e fotocopiatrice. “HP è attivamente impegnata a fornire alle piccole e medie imprese soluzioni di stampa economiche ed efficaci” , ha commentato Mark Quiroz, vice president Current business management della divisione Inkjet and Printing Solutions. “Con l'aggiunta della HP Officejet Pro 6830 e della HP Officejet 6230 nella gamma a getto d'inchiostro rivolta alle Pmi, HP offre alle piccole e medie imprese un’ampia gamma di opzioni per stampare facilmente e in modo economico rendendo più efficienti i flussi di lavoro”. La modesta crescita proviene interamente dal settore Pc, tuttavia non è detto che tale tendenza sia destinata a continuare. HP infatti sta beneficiando della transizione da XP a Windows 7/8 ma tale passaggio è destinato a concludersi nei prossimi trimestri.Comunque sia le vendite della divisione Personal Systems Group sono salite del 12% nel trimestre in esame chiudendo a 8,7 miliardi di dollari, quasi tutti provenienti dal settore business.Anche la divisione Enterprise ha registrato una crescita con un incremento delle vendite del 2% pari a 6,9 miliardi di dollari. Al contrario il fatturato della divisione Print ha perso il 4% così come quello della divisione Services and Software.Nonostante tutto HP ha ottenuto risultati migliori rispetto a quanto previsto dagli analisti, che avevano messo in preventivo una perdita dell'1%. I ricavi dell'ultimo trimestre sono stati di 985 milioni di dollari, pari al 29% in meno dello stesso periodo dello scorso anno in parte dovuti ai costi di ristrutturazione. L'operazione dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre fiscale, ed andrà a rafforzare la gamma di servizi cloud offerti dall'azienda. Novità anche dal punto di vista manageriale: una volta completato il passaggio di proprietà infatti Marten Mickos (attuale CEO di Eucalyptus) diventerà il nuovo direttore generale della divisione HP Cloud Business e risponderà direttamente al presidente Meg Whitman. Il passaggio di proprietà si colloca in un contesto di forte espansione dei servizi business dell'azienda, necessari per fronteggiare la pressante domanda di soluzioni cloud da parte dei clienti. Un patrimonio ormai divenuto indispensabile per non perdere quote di mercato.Uno dei problemi principali degli smartphone sta nella loro fragilità: una caduta o un colpo fortuito portano spesso a danni come la rottura dello schermo. Panasonic, azienda già nota per i suoi portatili super-resistenti, ha così deciso di offrire due dispositivi da cinque pollici nati per l'uso in condizioni estreme. Il Toughpad FZ-E1 è basato sul sistema operativo Windows Embedded 8.1 Handheld, mentre il Toughpad FZ-X1 utilizza il più diffuso Android 4.4.2.
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by traumvondir
| 2015-02-25 11:15
2015年 02月 21日
La famiglia vPro è caratterizzata da una tecnologia di gestione cosiddetta out-of-band, che Intel implementa in moltissimi prodotti come unità a stato solido, schede di rete, tecnologie WiFi, Cpu e così via, e che commercia sotto il nome di Active Management Technology (Amt). Una soluzione che fornisce ai professionisti strumenti per la gestione dell’It da remoto, funzionanti però a livello hardware: i computer così possono essere “visitati” anche da spenti. Una caratteristica molto utile, per esempio, in caso di smarrimento di un dispositivo, i cui dati possono essere cancellati da remoto per non comprometterne la segretezza.
Con la serie vPro si possono sfruttare anche altre potenzialità brevettate dall’azienda di Santa Clara, come la Trusted Execution Technology (Txt), che opera su Trusted Platform Module (Tpm) per proteggere un dispositivo da attacchi che possono avvenire a livello macchina. Inoltre, con i suoi nuovi processori, Intel vuole allargare la tecnologia relativa al docking e ai display senza fili. Il Pro Wireless Display consente di collegarsi senza utilizzare cavi con gli schermi compatibili, mentre la nuova base di Intel connette in automatico i sistemi a monitor, tastiere, mouse e altri accessori Usb, sempre in modalità wireless.
Il docking di Intel sfrutta quattro canali 802.11ad a 60 GHz di frequenza, con un’ampiezza di banda dichiarata di 7 GB per secondo e supporta due monitor e Usb 3.0. Tutte le informazioni trasmesse dalla base ai dispositivi sono protetti con una codifica hardware Aes da 128 bit. L’implementazione della tecnologia è interessante perché avviene a livello hardware, invece che a livello del sistema operativo. Questa differenza consente di attivare funzionalità semplici ma molto comode: per esempio, una volta stabilita la connessione con la docking station, la chiusura del coperchio del portatile non comporterà l’attivazione automatica della sospensione.
“Il nostro obiettivo è permettere a tutti gli utenti di lavorare meglio, semplificando le sfide crescenti del mercato odierno”, afferma Tom Garrison, vice presidente e general manager di Intel Business Client Platforms. “Con i nuovi dispositivi basati sulla quinta generazione dei processori Intel Core vPro puntiamo a trasformare l’esperienza lavorativa dei nostri clienti, aiutandoli a operare virtualmente da qualsiasi luogo, senza l’ingombro e il peso dei cavi”.Il 2015 sarà l’anno della battaglia di Hp e Dell contro i server “white-box” di provenienza taiwanese. Le due società stanno cercando, infatti, di riconquistare terreno nei confronti dei filosofi del “do it yourself” in salsa asiatica, in grado di proporre soluzioni senza logo a costi inferiori. Una modalità operativa, quella del Diy, che sta facendo proseliti anche tra nomi grossi come Google e Amazon. Secondo non meglio dettagliate fonti del DigiTimes, la strategia delle due aziende statunitensi quest’anno le aiuterà a recuperare terreno nei confronti dei concorrenti asiatici, la cui aggressiva politica di prezzo assottiglierà sempre più i margini di profitto.
Hp, per tentare di risollevare un settore di mercato da tempo in crisi, la scorsa primavera ha avviato una collaborazione con la cinese Foxconn Electronics, parte del gruppo Hon Hai Precision Industry. L’obiettivo è offrire prodotti competitivi in Nord America, soprattutto dal punto di vista economico. Dell, dal canto suo, guarda ancora agli Stati Uniti e ha recentemente annunciato una partnership con la piattaforma di cloud computing di Microsoft, mirata ad aiutare le aziende a realizzare data center su nuvole private.
Quella nel settore server è dunque una competizione che non accenna a placarsi d'intensità. Secondo la fonte citata da DigiTimes, nei prossimi mesi le mosse di Hp e Dell avranno un impatto non trascurabile sulle società di Taiwan, già infiacchite da un calo dell’utile lordo. Nuovi nomi, inoltre, entreranno nella competizione.In base ai dati di Gartner e di Idc, a metà dello scorso anno Hp si è confermata il primo fornitore di server su scala mondiale. E già qualche mese fa un analista di Gartner, Errol Rasit, ricordava (in un’intervista a Computer Business Review) che “la principale sfida, per Hp, è capire come competere con i vendor asiatici emergenti, in particolare cinesi, come Huawei e Lenovo, ma anche da produttori di Taiwan come Quanta, di cui recentemente si è parlato per via di sistemi customizzati venduti a Facebook e ad altre aziende”. Nel secondo trimestre del 2014, a detta di Idc, Ibm era posizionato come secondo vendor in termini di fatturato derivante dalle vendite di server (2,97 miliardi di dollari), mentre Dell era terzo in base al giro d’affari e secondo in base al numero di sistemi commercializzati.
Hp punta sul “wire-free computing” e sulle dimensioni per due nuovi modelli di tablet di fascia alta. Il primo, l’Elite X2 1011 G1, è basato su Windows 8.1 e ha uno schermo da 11,6 pollici. Può trasformarsi in un laptop semplicemente collegandovi una tastiera. La novità è che il nuovo X2 permette di addentrarsi nel mondo del computing senza fili. In opzione, infatti, è possibile avere la Hp WiGig Enterprise Wireless Docking Station. Strumento per ora indispensabile, progettato per collegare senza fili il portatile alle periferiche (monitor esterno compreso) e necessario fino a quando la nuova tecnologia non verrà integrata in modo completo nei tablet.
Intel è da tempo al lavoro sullo standard WiGig, primo passo verso una vera realizzazione del wire-free computing, ma la strada da percorrere per un’implementazione effettiva di questo concetto, che comprenda ad esempio anche la ricarica della batteria, è ancora molta. Il nuovo ibrido targato Hp monta un processore Intel Core M, un drive di archiviazione a stato solido con capienza fino a 512 GB e 8 GB di Dram Ddr3. Il peso non è indifferente: messo sulla bilancia l’Elite X2 fa registrare 870 grammi. Un valore che numericamente si avvicina di poco al costo: 899 dollari.
Sulle modalità di erogazione dei servizi il vendor non ha fornito dettagli, sottolineando però come quello proposto sia un approccio personalizzato sulle esigenze di ciascuna azienda, mirato ad armonizzare le nuove soluzioni con le tecnologie esistenti e con gli specifici obiettivi di business di ciascun cliente. All’interno di Hp lavorano oltre 10mila dipendenti con competenze sui prodotti Oracle.
Il “vecchio” computer da scrivania non è stato del tutto soppiantato dai notebook sempre più potenti, né si è evoluto totalmente negli all-in-one con schermo touch. Hp ha appena rilanciato la sua idea di computer fisso con Pavilion Mini Desktop, un mini-Pc caratterizzato da dimensioni davvero contenute, con 5,2 centimetri di spessore e un e peso di appena 0,73 chili, e da un’estetica piacevole. Con questo oggetto l’azienda di Meg Whitman punta a ridare linfa a una categoria di prodotto un po’ dimenticata negli ultimi anni e spopolata di novità. fatta eccezione per il Mac Mini di Apple. E punta dichiaratamente a interessare un pubblico di utenti domestici, consumatori di gaming e di contenuti in streaming, per quanto un sistema di questo tipo si adatti bene anche ai contesti dell'home office e dei piccoli uffici.
“Il Pc desktop tower continua ad essere un elemento fondamentale per la condivisione, la creazione di contenuti e l’intrattenimento in un ambiente domestico”, ha commentato Louis Perrin, director, consumer products, del gruppo Printing and Personal Systems Group Emea di Hp. “Pavilion Mini Desktop presenta tutti i vantaggi di un Pc desktop tradizionale in un formato che risulta attraente anche su una scrivania ed è di dimensioni abbastanza ridotte per essere posizionato anche nel mobile Tv”.
Hewlett-Packard ha annunciato un incremento degli esuberi: i licenziamenti saranno 55.000, cinquemila in più rispetto a quanto comunicato in precedenza. I tagli al personale crescono costantemente trimestre dopo trimestre da diverso tempo ormai e vanno collocati nell'ambito del piano di ristrutturazione pluriennale voluto dai vertici aziendali.La multinazionale sta cercando con fatica di adattarsi alle sfide che il mercato propone e nel tentativo di riorganizzare la struttura societaria e 50 mila dipendenti hanno già perso il posto di lavoro o stanno per perderlo. Nonostante ciò HP rimane uno dei principali datori di lavoro al mondo con più di 330 mila dipendenti a libro paga.La recente scissione societaria non contribuirà certamente a invertire la tendenza. L'attuale amministratore delegato Meg Whitman crede che HP non registrerà incrementi di fatturato durante l'anno fiscale 2015, ma mantiene il proposito di migliorare i risultati finanziari con la promessa di tornare a crescere entro il prossimo anno.
Il quadrante include un’area in cui rimane costantemente visibile l’ora, mentre tre pulsanti fisici consentono di controllare le notifiche per i messaggi di testo, di leggere le email, di consultare il meteo o il calendario. L’orologio è impermeabile fino a 5 atmosfere e, a detta di HP, assicura un’autonomia di circa una settimana.Ma la lista di nuovi prodotti Hp non finisce qui. L’azienda ha lanciato anche altri portatili rivolti sempre al mercato aziendale, senza disdegnare dispositivi entry level come il Pro Tablet 408 G1. Otto pollici adatti anche all’utilizzo con una mano singola, il 408 ha un cuore targato Intel Atom da 1,33 GHz ed è basato su Windows 8.1, con una memoria interna fino a 64 GB. Alcuni modelli sono già dotati di Office 365. L’ElitePad 1000 G2 “rugged” è stato invece progettato per condizioni di lavoro estreme. Resiste all’acqua e il suo schermo da 10,1 pollici si pulisce facilmente dalla polvere. Una singola carica di batteria dura fino a venti ore e integra un lettore di smart card con crittografia dati.
Il cloud basato su standard aperti fa un passo avanti con Hp. L’azienda ha appena annunciato la disponibilità generale di Helion OpenStack, una piattaforma di livello enterprise aperta, estendibile e con scalabilità orizzontale per la creazione, la gestione e l’utilizzo dei cloud ibridi. Per ora il servizio è disponibile soltanto nella versione “community edition”, ma nei prossimi mesi verrà rilasciata anche una versione commerciale rivolta al pubblico.Quest’ultima, a detta del senior vice president della divisione Cloud Products and Services di HP, Bill Hilf, potrà integrarsi con applicazioni e strumenti enterprise e potrà supportare hypervisor
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by traumvondir
| 2015-02-21 12:56
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